Vietato dire "sei troppo grande per..."
- Pluffa
- 24 lug 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Dando un'occhiata a questo blog si possono notare molti riferimenti a "Il piccolo principe", un libro pubblicato nel 1943 ma che si può considerare di ogni giorno passato, presente e futuro per il suo enorme valore. Infatti il lavoro di Antoine de Saint-Exupéry non è semplicemente uno spunto pedagogico ma è prettamente mirato a far pensare chiunque si avvicini a questa lettura, perchè, anche prestandoci solo ad una lettura superficiale e non mirata di questo libro, non possiamo non notare che tutti i personaggi descritti ed incontrati nel testo rappresentano determinate caratteristiche umane.
Personalmente posso dire che amo con tutta me stessa questo libro perchè mi ha aperto un mondo e continua a farmi riflettere su qualcosa di diverso ogni volta che lo sfoglio, perchè pur essendo un libro essenziale, semplice, facilmente fruibile non mi è bastata una lettura per innamorarmene ma ho dovuto rileggerlo: quest'anno studiando "Letteratura per l'infanzia" si è affrontato proprio il discorso della rilettura e della sua importanza per andare oltre alla semplice comprensione e tuffarsi a capofitto in quello che è il vero piacere di leggere. E così è stato per me con "Il piccolo principe".
Ho trovato trovato finalmente un libro nel quale è scritto tutto ciò che penso sul punto di vista dei bambini, sul loro non essere semplicemente "piccoli uomini" ma qualcosa di più, qualcosa che ha necessitato di un proprio posto nel mondo tra le persone diverso da quello dei "grandi".
Molto spesso si dice "sei un bambino" per riferirsi ad atteggiamenti infantili quasi in modo offensivo...beh invece a me da fastidio quando si dice "sei troppo grande per..."!!
Perchè poi diciamocelo il fatto di apparire in un certo modo alla società non ci impedisce nel privato di fare ciò che ci piace e questo ce l'ha ben spiegato Pirandello con la sua teoria sulle maschere. E' assurdo che qualcuno debba indossare delle maschere e fingere ciò che non è soffocando i propri desideri sotto il peso del pregiudizio altrui. All'aviatore piaceva disegnare eppure i grandi non apprezzavano i suoi disegni perchè non li capivano, offuscati dalla superficialità, ed esso ha smesso di disegnare per colpa loro...tutto ciò non deve esistere, tutto ciò i bambini non dovrebbero subirlo nè a casa con genitori disinteressati (come vediamo anche nel film dello stesso libro uscito nel 2015 e diretto da Mark Osborne) o da insegnanti che si affidano ancora ai metodi tradizionali di fare scuola. Bisogna cambiare modo di pensare e di agire, trovare il modo di rivoluzionare il modo di pensare comune e in ciò questo libro, secondo me, ha fatto la sua piccola parte.

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